Vuelta a España 2020, la Classifica Big: Primož Roglič vincitore per il secondo anno consecutivo davanti a Carapaz e Carthy
La Vuelta a España 2020 chiarisce subito le sue gerarchie. Visto l’anomalo arrivo in salita della prima tappa, figlio della cancellazione della Grande Partenza dai Paesi Bassi, l’ultimo GT della stagione si apre subito con la bagarre fra i big. Non c’è dunque tempo di organizzarsi e riscaldarsi, si entra subito nel vivo e non ci si può nascondere nella corsa iberica, che da subito vede emergere le sue gerarchie. Dal primo giorno è dunque più che necessario fare il punto della classifica generale, focalizzandoci sui corridori che possono giocare un ruolo in classifica e vedere come se la stanno cavando.
Il verdetto è subito impietoso per alcuni, a partire da Chris Froome e Thibaut Pinot, già fuori dai giochi. Brilla invece nuovamente la Jumbo – Visma di Primoz Roglic, che piazza tre corridori nei primi dieci, anche se tra questi non c’è Tom Dumoulin, chiarendo così decisamente anche le gerarchie interne. Tra i corridori che soffrono, seppur con distacchi ancora relativamente contenuti anche Guillaume Martin, Alejandro Valverde e Davide Formolo, mentre anche David Gaudu e Daniel Martinez, caduto anche oggi, perdono terreno importante.
Gerarchie sostanzialmente confermate nella seconda tappa, che vede anche Mike Woods e Ion Izagirre sempre più lontani, mentre perdono terreno anche Felix Grosschartner e Andrea Bagioli, arrivati con i migliori il primo giorno. La terza tappa vede la top ten allungarsi ulteriormente, con i primi tre che rimangono tuttavia molto vicini. Enric Mas si porta in quarta posizione al posto di uno sfortunato Esteban Chaves, ma il suo distacco dallo sloveno è superiore ai trenta secondi.
Giornata dedicata alle ruote veloci, malgrado alcuni momenti di vento, non ci sono problemi nella quarta tappa che vede i big tranquilli nella pancia del gruppo. In seguito alla decisione della giuria di applicare la regola dei tre chilometri per una caduta, non ci sono distacchi tra i big neanche nella quinta tappa, che si concludeva sul muro di Sabiñanigo.
Pur senza il Tourmalet, la sesta tappa provoca inattesi scossoni. A cedere terreno è infatti la Maglia Rossa Primoz Roglic, con tutta la Jumbo – Visma in flessione rispetto ai primi giorni. Ne approfittano soprattutto Richard Carapaz, nuovo leader, e Hugh Carth, il migliore dei big al traguardo, con Daniel Martin che va a completare il podio provvisorio davanti allo sloveno. Meno pimpante anche Enric Mas, mentre la Movistar si dimostra la formazione più agguerrita grazie al bel lavoro di Marc Soler e Alejandro Valverde, che risalgono la china in classifica.
Poche novità invece verso Villanueva de Valdegovia, dopo i primi otto della generale arrivano insieme. Ne approfittano invece Alejandro Valverde e George Bennett, che entrando nella fuga di giornata rosicchiano terreno (54″ il primo, 43″ il secondo) e guadagnano una posizione, salendo al nono e decimo posto. Carapaz conserva la maglia rossa.
Classifica rivoluzionata invece all’Alto de Moncalvillo, con Primoz Roglic che recupera due posizioni portandosi a soli 13″ da Carapaz che resta leader. Perde due posizioni ma resta agganciato ai primi Hugh Carthy, mentre i tre della Movistar restano nelle stesse posizioni (con Valverde che però scavalca Soler), ma perdono tantissimo terreno in termini tempo. Grandi difficoltà anche per David de La Cruz e George Bennett, che escono dalla top 10 lasciando posto a un redivivo Wout Poels.
Giornata molto tranquilla per i big, dopo le battaglie dei giorni precedenti, quella della nona tappa. Nessuna variazione in classifica generale al termine di una giornata, finalmente, di relax per gli uomini di classifica.
In una tappa apparentemente tranquilla come la decima, Primoz Roglic riesce a riprendersi la maglia rossa, prendendosi i 10″ di abbuono assegnati al vincitore e i 3″ del buco tra i primi otto di giornata e gli altri. Resta indietro Richard Carapaz, che cede il simbolo del primato, mentre rosicchiano qualcosa Daniel Martin e soprattutto Felix Grosschartner, che si prende 6″ di abbuono.
Sull’atteso Angliru la situazione cambia, confermando il primato della top5 per una classifica ancora molto corta nella lotta al podio. Tutti gli altri subiscono invece distacchi pesanti, con ritardo ormai di oltre cinque minuti dalla Maglia Rossa, che torna sulle spalle di Carapaz per dieci secondi su Roglic, con il vincitore di tappa Carthy che sale provvisoriamente sul gradino più basso del podio, con un ritardo di 32 secondi, solo tre in meno di Daniel Martin.
La cronometro dopo il giorno di riposo cambia ancora una volta la situazione dei big con Primoz Roglic che, oltre alla vittoria di tappa, si riprende il primato in classifica. Paga un ritardo piuttosto pesante Richard Carapaz, ora distanziato di 39 secondi, mentre si avvicina al corridore ecuadoriano il sorprendente Hugh Carty che consolida la sua terza posizione a 47 secondi dallo sloveno. Perdono infatti terreno sia Daniel Martin, ora a 1’42”, che Enric Mas, scivolato a 3’23”. Giornata tranquilla invece per i big nella quattordicesima tappa, in cui la fuga va in porto e i primi dieci della generale arrivano insieme. Anche la tappa successiva non cambia gli equilibri della classifica generale con tutti i big che arrivano insieme al traguardo dopo che i fuggitivi di giornata vengono tutti ripresi e la frazione si risolve allo sprint.
La sedicesima tappa vede Primoz Roglic guadagnare, un po’ a sorpresa, 6 secondi di abbuono, grazie al secondo posto all’arrivo. Nonostante la Ineos Grenadiers abbia provato a mettere in difficoltà lo sloveno tirando per tutta la giornata, alla fine è proprio la Maglia Rossa a prendersi qualche secondo di margine in vista della tappa decisiva.
L’attesa bagarre finale sull’Alto de la Covatilla vede le prime cinque posizioni restare invariate, ma non mancano le emozioni grazie all’assalto di Richard Carapaz che mette in seria difficoltà Primoz Roglic. Cambiano invece quasi tutti i piazzamenti di rincalzo della top10 grazie all’attacco dalla distanza di David Gaudu, vincitore di tappa, e David De La Cruz, che guadagnano tre posizioni ciascuno a scapito di Felix Grossschartner, Alejandro Valverde e Aleksandr Vlasov. L’unico cambiamento che la passerella finale di Madrid apporta alle posizioni alte della classifica è il buco di 28 secondi che porta Hugh Carthy a salire sul podio con 1’15” di ritardo dal vincitore.
Classifica Big Vuelta a España 2020
1 | PRIMOŽ ROGLIC | TEAM JUMBO – VISMA | 72H 46′ 12” |
2 | RICHARD CARAPAZ | INEOS GRENADIERS | + 00H 00′ 24” |
3 | HUGH JOHN CARTHY | EF PRO CYCLING | + 00H 01′ 15” |
4 | DANIEL MARTIN | ISRAEL START-UP NATION | + 00H 02′ 43” |
5 | ENRIC MAS | MOVISTAR TEAM | + 00H 03′ 36” |
6 | WOUTER POELS | BAHRAIN – MCLAREN | + 00H 07′ 16” |
7 | DAVID DE LA CRUZ | UAE TEAM EMIRATES | + 00H 07′ 35” |
8 | DAVID GAUDU | GROUPAMA – FDJ | + 00H 07′ 45” |
9 | FELIX GROSSSCHARTNER | BORA – HANSGROHE | + 00H 08′ 15” |
10 | ALEJANDRO VALVERDE | MOVISTAR TEAM | + 00H 09′ 34” |
11 | ALEKSANDR VLASOV | ASTANA PRO TEAM | + 00H 09′ 36” |
12 | GEORGE BENNETT | TEAM JUMBO – VISMA | + 00H 14′ 04” |
13 | MIKEL NIEVE | MITCHELTON – SCOTT | + 00H 14′ 47” |
14 | GUILLAUME MARTIN | COFIDIS | + 00H 15′ 07” |
15 | SERGIO LUIS HENAO | UAE TEAM EMIRATES | + 00H 15′ 36” |
16 | SEPP KUSS | TEAM JUMBO – VISMA | + 00H 16′ 26” |
17 | MATTIA CATTANEO | DECEUNINCK – QUICK – STEP | + 00H 17′ 45” |
18 | MARC SOLER | MOVISTAR TEAM | + 00H 21′ 01” |
19 | GORKA IZAGIRRE INSAUSTI | ASTANA PRO TEAM | + 00H 21′ 46” |
20 | GINO MÄDER | NTT PRO CYCLING TEAM | + 00H 43′ 39” |
26 | JOSE HERRADA | COFIDIS | + 01H 05′ 17” |
27 | JHOAN ESTEBAN CHAVES | MITCHELTON – SCOTT | + 01H 09′ 51” |
29 | ION IZAGUIRRE INSAUSTI | ASTANA PRO TEAM | + 01H 12′ 12” |
34 | MICHAEL WOODS | EF PRO CYCLING | + 01H 29′ 26” |
98 | CHRIS FROOME | INEOS GRENADIERS | + 03H 32′ 14” |
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Scusate ma non capisco questo commento:.” La terza tappa vede la top ten allungarsi ulteriormente, con i primi tre che rimangono tuttavia molto vicini. Enric Mas si porta in quarta posizione al posto di uno spento Jhoan Esteban Chaves, ma il suo distacco dallo sloveno è superiore ai trenta secondi.”
Perché uno spento Chaves?ho visto quella tappa e direi che Chaves è stato parecchio sfortunato visto che ha avuto un problema alla bici ai -5 km con il gruppo lanciatissimo ed ha dovuto prendere la bici piu grande del compagno e mi immagino poi cambiarla…secondo me arrivava con i primi,magari non vinceva la tappa ma sicuramente stava con Mas
Sfortunato, non spento 🙂 Giusto un lapsus, grazie della segnalazione